• A Palermo cresce la povertà sanitaria: oltre 70 mila cittadini rinunciano alle cure

    A Palermo cresce la povertà sanitaria: oltre 70 mila cittadini rinunciano alle cure

    Secondo i dati forniti dalla Fondazione Gimbe, più di 70 mila palermitani non possono permettersi di acquistare farmaci e di sostenere i costi di esami diagnostici o di cure specialistiche, rinunciando così a un diritto imprescindibile: quello alla salute.

    Le percentuali che emergono dalle ossevazioni della fondazione Banco Farmaceutico non sono da sottovalutare. Parliamo infatti di un aumento del 20-30% della domanda di aiuto sanitario negli ultimi due anni.

    Giacomo Rondello, responsabile provinciale del Banco Farmaceutico, dichiara: «Il costo della vita cresce, ma le possibilità di lavoro no. E, senza il reddito di cittadinanza, per molte famiglie è diventato impossibile affrontare anche le piccole spese mediche».

    Considerando invece i numeri dell’intera isola, i siciliani che non godono di un reale diritto alla salute sono oltre 700 mila. Questi dati allarmanti evidenziano come nelle nostre città la povertà dilagante abbia reso impossibile sostenere i costi sempre in crescita di beni e servizi che dovrebbero essere gratuiti e garantiti a tutti.

    Migliaia di cittadini rinunciano alle cure, sicuramente non per scelta, ma per l’impossibilità di reggere il peso di una sanità sempre più cara.

    Giacomo Rondello prosegue: «Stiamo parlando di un’emergenza sociale. Non si tratta più solo di carità, ma di diritti negati. Le famiglie non riescono più a curarsi per una semplice influenza,
    figuriamoci per patologie più gravi. Serve un piano serio, stabile, strutturato per contrastare la povertà sanitaria».

    Ad affiancare le problematiche più note del sistema sanitario in Sicilia, dovute ai continui definanziamenti e ai continui tagli alla sanità pubblica da parte dello Stato italiano, vi è dunque anche l’aumento dei disagi economici dei cittadini, che completano il quadro sulle precarie condizioni di benessere fisico, mentale e sociale con le quali i siciliani devono fare i conti.

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