• Palermo: si frattura tibia e perone ma deve aspettare un mese per l’operazione

    Palermo: si frattura tibia e perone ma deve aspettare un mese per l’operazione

    Ancora storie di malasanità. Un uomo di sessantacinque anni, lo scorso 15 dicembre si è fratturato la tibia e il perone, ma ha dovuto aspettare quasi un mese, fino al 7 gennaio, per potersi operare al reparto di Ortopedia del Policlinico di Palermo.
    La vicenda si aggiunge alla lunga serie di casi di inefficienza del servizio sanitario palermitano, recentemente travolto da polemiche e critiche da parte di stampa, cittadini e istituzioni.

    Si deve al figlio la ricostruzione della dinamica. Il paziente si è recato al Pronto soccorso alle ore 15 del 15 dicembre e, dopo aver effettuato i controlli di routine, ha aspettato all’interno della struttura fino alle 23, quando gli è stato comunicato che doveva tornare a casa, dato che gli otto posti letto disponibili nel reparto di Ortopedia erano tutti occupati. A quel punto, l’operazione è slittata al 7 gennaio, poiché dal 20 dicembre fino alla fine delle festività natalizie non sono previsti interventi di routine.

    La versione riportata dal figlio combacia con quanto dichiarato dai vertici del Policlinico attraverso i responsabili dell’ufficio comunicazioni e relazioni con il pubblico, che hanno spiegato come le carenze nella qualità del servizio siano dovute a «un concorso di cause. Sovraffollamento, stop nel mese di dicembre dei posti letto ortopedici delle cliniche private accreditate per esaurimento del budget assegnato e lavori in corso».

    L’accaduto non può che far sorgere diverse domande, alle quali le istituzioni avrebbero la responsabilità di trovare delle risposte.
    Com’è possibile che in una delle strutture sanitarie più grandi della Sicilia, che dovrebbe garantire un accesso sicuro e gratuito alle cure mediche al milione di persone afferente alla Città Metropolitana di Palermo, nel reparto di Ortopedia siano presenti solo otto posti letto? È accettabile far slittare un’operazione a una gamba rotta per più di due settimane perché non si eseguono interventi di routine durante le vacanze natalizie?

    La vicenda qui riportata, lungi dall’essere un caso isolato, testimonia quanto il sistema sanitario pubblico siciliano sia ormai ben oltre l’orlo del collasso, costringendo chi ha la necessità di eseguire interventi tempestivi a rivolgersi ai privati a costi salatissimi.


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