Dopo mesi di razionamento idrico in diversi comuni della Sicilia, adesso è il turno di Palermo.
Dopo soli due mesi dal tentativo fallimentare di limitare l’utilizzo dell’acqua nel capoluogo, è stato approvato dalla Regione il piano dell’Amap, che avrà inizio il 7 ottobre.
Il piano sperimentale prevede la sospensione programmata della distribuzione idrica per un giorno alla settimana, in diversi quartieri della città.
L’acqua presente negli invasi è ormai giunta agli sgoccioli, tenendo presente che il volume contenuto è di 60 milioni di metri cubi, l’8% della loro capacità massima.
Il sistema di approvvigionamento idrico dell’area metropolitana dipende principalmente da questi invasi, con un volume disponibile di soli 22 milioni di metri cubi.
Ancora una volta la politica istituzionale non si smentisce, confermando la volontà di programmare soltanto soluzioni tampone, e non strutturali per cercare di fronteggiare la crisi idrica, risolvendola in maniera sistemica.
L’ennesima dimostrazione della distanza tra gli interessi del Governo, sia regionale che nazionale, e i bisogni dei cittadini, che causa ormai da mesi una condizione di disagio estremo in tutta l’isola.
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