In seguito alle segnalazioni da parte dei cittadini per il fenomeno della cosiddetta “pioggia oleosa” verificatosi nella mattina del 26 agosto 2024 nella borgata Santa Lucia a Siracusa e a Melilli, le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria gestite dall’ARPA Sicilia hanno raccolto elementi che potrebbero certificare la correlazione tra le concentrazioni inquinanti rivelate in quella giornata e l’evento incidentale verificatosi presso lo stabilimento ISAB Sud.
In particolare, i dati evidenziano la presenza di NMCH (idrocarburi non metanici) con un picco alle ore 9:00 nella stazione di SR-Belvedere pari a 580 μg/m3, un valore nettamente superiore al valore soglia di 200 μg/m3. Anche la presenza di Isobutilmercaptano e butilmercaptano è stata registrata alle 10:00 nel laboratorio mobile situato a Città Giardino, con concentrazioni entrambe superiori alla soglia olfattiva.
Preoccupante è il dato relativo al benzene, un inquinante noto per la sua tossicità e per la sua capacità cancerogena. Nella stazione di SR-Via Gela, si è registrata una concentrazione di 56 μg/m3, mentre le concentrazioni orarie di benzene negli agglomerati urbani, in cui non sono presenti impianti industriali, in genere non superano i 20 μg/m3.
I dati raccolti fino ad ora sono sufficienti per dimostrare che – a discapito di quanto detto dalle istituzioni – la pioggia di idrocarburi abbia potuto arrecare gravi danni alla salute e all’agricoltura, che si aggiungono al disastro ambientale già in atto nella zona del polo petrolchimico di Siracusa e che ha reso la costa siracusana la più inquinata della Sicilia.
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