Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha autorizzato, con decreto del 10 maggio, Elmed: un vero e proprio “ponte energetico” che metterà in collegamento due grandi sistemi elettrici, quello di Europa e Nord Africa, attraverso la cooperazione tra Terna e Steg, le società che gestiscono le reti elettriche dei due paesi.
L’elettrodotto, opera strategica per il sistema elettrico italiano nell’ambito degli obiettivi strategici di transizione energetica fissati dal PNIEC, si sonderà tra la stazione elettrica di Partanna, in Sicilia, e quella di Mlaabi, nella penisola tunisina di Capo Bon, per una lunghezza complessiva di circa 220 chilometri.
All’entusiasmo di molti di fronte all’avvicinarsi della realizzazione dell’opera, si aggiunge quello del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha commentato: «L’autorizzazione definitiva è un grande risultato nel processo di transizione energetica che vede il nostro Paese in prima linea. Un traguardo per il quale la Sicilia ha rivestito un ruolo da protagonista e che rappresenta una grande opportunità strategica per le nuove sfide che vedono sempre più legate Europa e Africa. L’Isola è candidata a diventare un importante hub energetico nazionale, con notevoli ricadute in termini di sviluppo economico».
Non sono nuove le parole di chi fa riferimento alla Sicilia nei termini di “hub energetico nazionale”, ulteriore dimostrazione che la Sicilia, in perfetta continuità con la condizione di colonia energetica a cui è stata destinata, ha rivestito e riveste sì un “ruolo da protagonista”, ma nella classifica delle terre da cui estrarre continuamente risorse e in cui realizzare opere che sono ben lontane dalle potenzialità produttive (agricole, soprattutto) su cui invece si dovrebbe investire per uno sviluppo economico che avvantaggi davvero i siciliani e la loro terra.
16 maggio 2024
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