È successo a Palermo, nella scuola Emanuela Loi, in via Dogali. Non nel 1800, ma nel 2023, a Palermo. Qui è ancora possibile leggere queste notizie.

La condizione degli istituti siciliani 

La piccola, che frequenta la 5 elementare, ha iniziato a tremare e a sentire le gambe intorpidirsi. È stata prelevata e portata in ospedale, dove poi si è ripresa. È una notizia sconcertante, ma che da la misura delle condizioni in cui versano gli istituti scolastici siciliani; non solo definanziati, vecchi, a corto di mense e tempo pieno, ma che mettono anche a repentaglio la salute degli studenti che li frequentano. Dalle scuole elementari dove i bimbi si sentono male per il freddo, fino agli istituti superiori dove ogni inverno si contano tetti caduti, finestre rotte, neon che crollano.

E c’è chi parla di Autonomia differenziata 

E nel frattempo c’è chi in parlamento ha anche il coraggio di presentare la riforma dell’autonomia differenziata, che darebbe il colpo di grazie all’istruzione siciliana.
Secondo l’ultimo report Svimez, nel 2022 il 50% dei bambini in Lombardia ed Emilia-Romagna ha frequentato classi a tempo pieno, in Piemonte il
51%; in Sicilia appena il 10 per cento. O ancora in Veneto il 48% degli studenti frequenta una scuola dove non vi è una palestra, in Sicilia oltre l’80 per cento.

Secondo un’altra indagine, di Openpolis, il Comune di Milano spende per i servizi aggiuntivi nella scuola primaria, per esempio mense e trasporti, 34 euro procapite, il Comune di Palermo non arriva a 10.

Ed è proprio al Comune di Palermo che si è rivolta la preside della scuola Loi, chiedendo un intervento immediato per riparare il sistema di riscaldamento o sarà costretta a chiudere momentaneamente l’istituto.