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  • Sardegna, Capo Frasca: manifestazione per un «Mediterraneu liberu»

    Sardegna, Capo Frasca: manifestazione per un «Mediterraneu liberu»

    Si è svolta ieri mattina la manifestazione organizzata in Sardegna, nei pressi del poligono militare di Capo Frasca, contro la Nato, contro l’uso della Sardegna e della Corsica in funzione della guerra, e per la sovranità popolare delle isole.

    Per un Mediterraneo libero

    L’iniziativa è parte di una piattaforma di lotta comune tra A foras e il movimento corso Core in Fronte, che è stata presentata il 29 settembre ad Ajaccio e che punta ad allargarsi a tutte le forze del Mediterraneo che lottano contro le basi militari, la Nato e le guerre.

    I punti sottoscritti nell’accordo comune si propongono di:
    – Rifiutare l’utilizzo delle terre corse e sarde come basi d’interventi militari a fini neo imperialisti;
    – ottenere l’attuazione di un processo di smilitarizzazione delle nostre terre e la loro restituzione ai nostri due popoli;
    – organizzare la resistenza popolare con un lavoro di sensibilizzazione e di mobilitazione;
    – coordinare in uno slancio comune tutte le forze vive corse e sarde. Metterle ugualmente in sinergia con tutte le voci del Mediterraneo per costruire una vera e propria alternativa popolare alle basi militari e al loro comando neo imperialista;
    – creare una transizione politica alla presenza e alla politica della NATO nel Mediterraneo e agli stati che l’impongono. Più particolarmente, per quanto ci riguarda, gli stati francese e italiano.
    – contribuire a fare del Mediterraneo una zona di pace, di scambi e di rispetto tra le nazioni e i popoli liberi;
    – consentire ai due popoli di costruire una nuova organizzazione di sovranità popolare e uno sviluppo socio-economico liberato dalle scorie militariste.

    Sardegna in stato di guerra

    Qualche settimana fa, A Foras ha denunciato come, a causa della situazione internazionale, gli apparati militari siano passati a un nuovo livello di mobilitazione: il warfighting, uno stato di allerta che precede quello di guerra.

    Anche questa volta, i centri delle operazioni risultano essere i poligoni sardi. Le attività a Quirra, a Teulada e a Capo Frasca sono state intensificate. «Se nella disposizione dello stato maggiore della difesa si legge che devono essere rinviate tutte le esercitazioni “superflue” è evidente che quelle che si stanno tenendo in questi giorni siano indispensabili per l’aria di guerra che si respira in questi giorni».

    Pochi giorni prima è arrivata invece la richiesta di archiviazione formulata dal pubblico ministero per i 5 generali, ex capi di Stato Maggiore, finiti sotto inchiesta per disastro colposo nel poligono di Teulada, appena un anno dopo l’assoluzione dei generali imputati nel processo di Lanusei.

    Anche per questo, domenica 16 ottobre si è scelto di tornare a manifestare a Capo Frasca, in una piattaforma comune contro la Nato, contro l’uso della Sardegna e della Corsica in funzione della guerra, affinché in queste isole non vengano preparate le guerre che infiammeranno lo scenario internazionale.

    Lottare insieme

    In centinaia hanno attraversato le campagne di Arbus – uno degli angoli più belli della Sardegna sottratto ai sardi per essere utilizzato dall’Esercito italiano e dai suoi alleati – fino alle reti di Capo Frasca sul lato del mare di Pistis. Al taglio delle reti, i manifestanti hanno ricevuto in cambio fitti lanci di gas lacrimogeni.

    Presenti in piazza anche gli indipendentisti sardi di Liberu. «Abbiamo una grande responsabilità, la nostra opposizione alla Nato e a tutti gli eserciti appartenenti alla nato, compreso quello Italiano, deve essere costante. Sappiamo che fino a quando tutte le infrastrutture militari presenti in terra e mare non vengono dismesse il popolo non sarà libero. Ribadiamo le nostre posizioni, sulle quali non attueremo mai nessuna mediazione: il blocco delle esercitazioni, la chiusura delle basi e dei poligoni, la bonifica e la riconsegna di tutti i territori al popolo sardo» ha ricordato la Segretaria Nazionale Giulia Lai.

    Una data di rilancio importante della solidarietà internazionale e della lotta alle basi militari presenti Sardegna, in Corsica così come in Sicilia: serve lottare insieme per liberare le nostre terre dall’occupazione.


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