È da poco uscito il sesto rapporto della rivista SENTIERI – Studio epidemiologico nazionale dei territori e degli insediamenti esposti a rischio da inquinamento. All’interno della sezione Sud e isole sono 4 i siti siciliani analizzati su 14 totali. Nei siti monitorati dalla sorveglianza epidemiologica SENTIERI si è stimato un rischio di mortalità maggiore, di cui i tumori maligni rappresentano la maggiore causa. Inoltre, il rischio di ospedalizzazione è nettamente più alto rispetto alla media.
Riportiamo un’introduzione ai singoli casi siciliani e rimandiamo al numero completo della rivista per un maggiore approfondimento.
Bianca Villa (CT)
Il primo caso riportato è quello del comune di Biancavilla. Dalla documentazione relativa al sito, si evince la presenza di una cava di materiale lapideo contaminato da fluoro-edenite. Il comune ha un alto livello di deprivazione socioeconomica. Il 52,6% degli abitanti del sito risiede in sezioni di censimento ad alto livello di deprivazione. Il tasso standardizzato di mortalità prematura per malattie croniche mostra, rispetto al riferimento regionale, un aumento di 35,6/100.000 casi (+11,2%) nei maschi e 20,9/100.000 casi (+11%) nelle femmine.
I tre indicatori di deprivazione sono coerenti nel mostrare una fragilità della popolazione del sito. Nel complesso delle principali cause di morte, in entrambi i generi si osserva un eccesso di mortalità per tutte le cause e per malattie dell’apparato cardiovascolare e, limitatamente ai maschi, per le patologie dell’apparato respiratorio. Nelle femmine è presente un difetto di patologie dell’apparato digerente e dell’apparato respiratorio.
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Gela (CL)
Anche Gela figura tra i siti monitorati a causa della presenza di impianti chimico, petrolchimico, raffineria e discarica. Il profilo di salute generale rappresentato tramite la mortalità e i ricoverati continua a mettere in evidenza gli eccessi di rischio già osservati nei rapporti precedenti. La mortalità è in eccesso in entrambi i generi nel suo complesso, per tutti i tumori maligni e per le malattie dell’apparato urinario. In generale, il profilo di salute continua a essere critico.
Lo studio ha inoltre analizzato il rischio occupazionale confrontando quanto osservato negli operai rispetto agli impiegati e ha valutato, inoltre, il rischio residenziale confrontando i lavoratori residenti a Gela, rispetto ai lavoratori residenti altrove.
Il profilo di salute generale per la mortalità e, soprattutto, quello per i ricoverati, mettono in luce molteplici eccessi di rischio sia tra gli operai sia tra i residenti a Gela. Per le patologie in qualche modo associabili ai contaminanti presenti nel contesto occupazionale e residenziale, rispetto ai precedenti risultati, si confermano le osservazioni di eccessi di rischio per il tumore del polmone e per le malattie urinarie.
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Area industriale di Milazzo(ME)
Quest’area comprende i comuni di Milazzo, Pace del Mela e San Filippo del Mela. Qui si ritrovano una raffineria, un impianto siderurgico, una centrale elettrica, un impianto di produzione di cemento – amianto e una discarica di rifiuti industriali.
Il sito dell’area industriale di Milazzo include diverse attività industriali che hanno determinato una diffusa contaminazione ambientale per la quale il sito è stato definito “area a rischio ambientale elevato” prima, poi “di interesse per la bonifica”. Nelle donne sono risultati in eccesso la mortalità e l’ospedalizzazione per tumore dell’ovaio.
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Priolo (SR)
Questo sito include i comuni di Augusta, Melilli, Priolo Gargallo e Siracusa. Qui sono presenti impianti chimici, un polo petrolchimico e una raffineria, un’area portuale, amianto e discariche. Il sito è interessato da una diffusa contaminazione di sostanze pericolose.
Fin dai primi anni duemila, la popolazione residente nel sito è oggetto di indagini epidemiologiche svolte sia a livello nazionale che regionale e il sito è inserito tra le aree incluse nel piano di sorveglianza della Regione Siciliana sulle aree a elevato rischio ambientale.
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