Pubblichiamo di seguito l’appello sottoscritto dalle amministrazioni comunali, dal Comitato civico del corleonese “Voglio nascere e curarmi a Corleone” e dalle sigle sindacali:
Le nostre popolazioni non possono essere private di fondamentali strutture salvavita!
In queste ultime settimane esponenti dei vertici istituzionali sanitari – provinciali e regionali – hanno dichiarato pubblicamente che le donne del nostro territorio preferiscono partorire in cliniche private, per cui sarebbe insostenibile mantenere aperto il punto nascita dell’ospedale di Corleone.
Questi esponenti dei vertici sanitari sanno benissimo che le donne della zona del Corleonese non partoriscono fuori per seguire una moda, oppure ostentare appartenenze a classi sociali superiori.
Sono costrette a farlo perché l’ASP di Palermo non ha messo il punto nascita di Corleone in grado di funzionare per mancanza dei pediatri. E le nostre famiglie si sono responsabilmente attrezzate per fare in modo che le future mamme possano partorire in sicurezza in altre strutture sanitarie.
Non sono le donne della zona del Corleonese a non voler utilizzare le strutture del nostro ospedale. Infatti, quando il punto nascita aveva anche il pediatra registrava 200-230 parti l’anno.
Adesso, invece, sono i servizi ospedalieri e territoriali che sempre più non funzionano per carenza di personale medico. Noi pretendiamo che i vertici palermitani e siciliani della sanità si impegnino a farli funzionare.
Noi lotteremo con tutte le nostre forze per impedire che Corleone abbia depotenziato l’ospedale e chiuso il punto nascita!
Chiediamo con forza un incontro congiunto ed urgente con il Presidente della Regione, l’Assessore alla Salute e il Direttore Generale dell’ASP Palermo.