«Bisogna dire la verità: purtroppo manca la legge».
È questa la risposta data dal Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, nel corso della trasmissione “Il Punto” dell’emittente televisiva Telecolor di Catania, in merito ai risarcimenti per gli incendi che a luglio e a settembre dell’anno scorso hanno provocato 6 morti, danneggiato aziende, allevatori e privati cittadini, oltre a mandare in fumo decine di ettari di boschi e macchia mediterranea, soprattutto nella provincia di Palermo.
A tal proposito, il Ministro Musumeci ha affermato che: «Dichiarare lo stato di emergenza per gli incendi non comporta automaticamente il rimborso dei danni subiti dai privati per le case bruciate».
La risposta arriva a pochi mesi dalla richiesta del Presidente Schifani di proclamare lo stato d’emergenza nazionale per gli incendi, negato da Roma.
E a sbattere la porta in faccia ai tanti siciliani che hanno subito ingenti danni a causa dei roghi è stato proprio l’ex Presidente della Regione Siciliana, oggi promosso Ministro a capo della Protezione Civile del Governo Meloni.
Può un siciliano tradire così gli interessi della sua stessa terra? Può Musumeci, nuovamente, a distanza di mesi, lavarsene le mani con un «purtroppo manca la legge», calpestando famiglie e imprese che hanno perso tutto?
Non basta dichiarare che non esiste la legge. È una situazione complessa e delicata, che richiede una risposta sia a livello normativo che economico per affrontare le conseguenze degli incendi e supportare le comunità colpite.
L’unica conferma che arriva, invece, è che Musumeci, ieri da Pesidente della Regione, oggi da Ministro di Roma, continua a tradire gli interessi dei siciliani.
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