• Al via il progetto per i due inceneritori a Palermo e a Catania

    Al via il progetto per i due inceneritori a Palermo e a Catania

    Il presidente della Regione, Renato Schifani, sarà domani a Roma per firmare l’accordo di collaborazione e assistenza tecnica con Invitalia che, in qualità di centrale di committenza, assisterà la Regione nella redazione dei bandi e nell’assegnazione degli appalti per la costruzione dei due inceneritori in Sicilia.

    Per Schifani, l’accordo rappresenta «un ulteriore passo avanti nella realizzazione dei termovalorizzatori, con l’obiettivo di dare una risposta alla difficile situazione dei rifiuti in Sicilia, che scarica troppi oneri sui cittadini e sui bilanci pubblici».

    I due inceneritori, attorno ai quali ruota il Piano rifiuti approvato dalla giunta lo scorso novembre, saranno realizzati nell’area della discarica di Bellolampo e nella zona industriale di Catania. Con un finanziamento complessivo di 800 milioni di euro, avrebbero l’obiettivo di porre fine allo scandalo che costringe la Sicilia a pagare 100 milioni di euro l’anno per spedire i rifiuti all’estero e farli smaltire. Nell’accordo si legge che gli impianti serviranno «a migliorare la gestione dei rifiuti urbani tramite processi avanzati di pre-trattamento, biodigestione e compostaggio».

    Vicende come questa rendono evidente il modello di città pensato all’interno dei palazzi regionali. La realtà, infatti, è che dietro la definizione edulcorata di termovalorizzatore si nascondono i ben più noti inceneritori, tecnologie praticamente obsolete, inquinanti e costosissime, spacciate come soluzioni all’avanguardia per questa emergenza rifiuti. Peccato che, di fatto, condanneranno i siciliani a livelli di inquinamento altissimi senza andare al cuore del problema: l’inefficiente gestione del sistema di raccolta e di smaltimento dei rifiuti in Sicilia.

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