Ancora una volta, più di 500 progetti di riqualificazione finanziati dal PNRR sono in pericolo. E con loro i fondi, che ammontano a oltre 70 milioni di euro. La scadenza è ormai vicina e non sarà possibile completare tutti i passaggi necessari per realizzare il piano.
Si tratta di progetti di protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale e, dei 545 progetti giudicati ammissibili, solo una cinquantita hanno ricevuto l’anticipazione prevista per consentire ai beneficiari l’avvio delle opere, che doveva avvenire entro il 30 giugno 2023.
«Considerando che i beneficiari attendono le risorse dalla fine del 2022, è quasi impossibile essere ottimisti e pertanto chiediamo al governo Schifani di comunicarci quali siano le misure che intende mettere in campo per evitare l’ennesimo, imperdonabile spreco di fondi pubblici, anche mediante l’interlocuzione con Roma al fine di ottenere una proroga» dichiara il deputato regionale M5S Adriano Varrica, che sulla vicenda ha depositato all’Ars un’interrogazione urgente indirizzata all’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato.
La faccenda tuttavia non stupisce ormai più nessuno: d’altronde, a due anni dal termine di utilizzo previsto per il 2027, in Sicilia al momento è stato speso solo il 13% dei fondi a disposizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ad appena due mesi dalla perdita dei 57 milioni da parte del Comune di Palermo, ecco l’ennesima occasione di imperdonabile spreco di fondi pubblici, che riconferma ancora una volta le contraddizioni di una terra che si trova costretta a convivere tra il bisogno di interventi efficaci ed immediati, e l’inefficienza di una classe politica, incapace di rispondere alle reali necessità dei siciliani.