ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI AL MINISTERO DELLE INFRASRTRUTTURE TRASPORTI AL PREFETTO DI AGRIGENTO ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA ALL’ASSESSORATO REGIONALE DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITÀ ALL’ASSESSORATO REGIONALE DEL TURISMO DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO AL SINDACO DI LAMPEDUSA E LINOSA ALL’ASSESSORATO AI TRASPORTI PUBBLICI DEL COMUNE DI LAMPEDUSA E LINOSA
OGGETTO: DIRITTO NEGATO ALLA CONTINUITA’ TERRITORIALE NELLE ISOLE PELAGIE.
In maniera sempre più diffusa e con ripercussioni sempre più gravi, le comunità di Lampedusa e Linosa si scontrano quotidianamente con la negazione della continuità territoriale.
Continuità territoriale che è prevista dalla normativa europea e perfettamente in linea con i principi costituzionali a partire dall’articolo 3 della Costituzione in cui si afferma che:
“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. ” .
Nell’ordinamento nazionale sono state emanate una serie di disposizioni volte ad assicurare la continuità territoriale tra i principali aeroporti nazionali e le isole maggiori, alcune isole minori e alcuni territori svantaggiati per dislocazione o tipologia della domanda, a partire dall’articolo 36 della legge 17 maggio 1999, n. 144.
Recentemente con la legge costituzionale 7 novembre 2022, n. 2, recante:
“Modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità”
si è inserito un comma dopo il quinto comma dell’articolo 119 della Costituzione, la legge costituzionale prevede che:
“la Repubblica riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”
in linea con le misure europee sulla continuità territoriale che trovano fondamento nell’articolo 45 della Carta di Nizza sui diritti fondamentali dell’Unione europea e nell’articolo 21, paragrafo 1, del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, relativi alla libertà di circolazione e di soggiorno.
Nelle Pelagie, quanto affermato nella Costituzione, nelle Leggi e nei Trattati non viene messo in atto, provocando gravi problemi agli isolani ed enormi danni alla fragile economia locale.
In primo luogo va chiarito che il commercio delle due isole è vincolato al trasporto marittimo.
Le navi che collegano le Pelagie a Porto Empedocle trasportano sia passeggeri che merci ma anche carburanti e spazzatura.
Queste navi non possono garantire quotidianamente il collegamento, specie nei mesi invernali, per le avverse condizioni meteo che si vengono a creare per lunghi e medi periodi. A questo si va a sommare la recente scelta di non effettuare una tratta e quindi venire solo cinque giorni alla settimana, eliminando la corsa del lunedì, creando un danno enorme al commercio, soprattutto a quello legato alla pesca.
Ricordiamo anche il recente aumento del prezzo dei biglietti del 20% e le ricadute sui prezzi della merce che questo ha causato.
Dal punto di vista del turismo le navi che sono state assegnate per Lampedusa e Linosa non sono assolutamente adeguate in quanto fatiscenti e prive di comfort. Va ricordato, anche, che spesso le navi di linea sono utilizzate per il trasferimento delle persone migranti in Sicilia creando enormi disservizi.
A questo proposito ricordiamo che la nostra linea su questo tema delicato è la fine delle ingerenze nei paesi di provenienza delle persone migranti e la creazione di canali di ingresso regolari in territorio europeo.
Per quanto riguarda il trasporto aereo, sempre più spesso, chi deve partire si sente dire che non ci sono posti o che ci sono libere solo tariffe per non residenti. Una quota di posti è infatti oramai occupata costantemente dalle forze dell’ordine (per il cambio del personale in servizio) e in generale da chi lavora nell’hotspot. Il disagio di non potersi recare in Sicilia è ancora più grave per chi deve partire per visite mediche o per chi ha scadenze particolari.
Con la presente CHIEDIAMO:
• che venga garantita la continuità territoriale nelle Pelagie;
• che al trasporto delle merci via mare venga affiancato il trasporto delle merci, in particolare del pescato, attraverso un servizio di aereo cargo;
• che vengano fatte rispettare le norme igienico sanitarie nelle navi;
• che il costo dei biglietti venga riportato alla quota precedente;
• che il collegamento della nave venga assicurato quotidianamente quando le condizioni meteo
marine lo consentano;
• che il trasporto delle forze dell’ordine e del personale dell’hotspot sia garantito attraverso voli
separati o che in alternativa venga utilizzato un aereo con più posti;
• che il personale militare viaggi non armato.
Lampedusa 09/01/2024
Cordiali saluti
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