Secondo quanto riportato dall’ultimo numero del Giornale di Sicilia, la Commissione tecnica specialistica della Regione Siciliana – ente volto a fornire il parere ambientale a diversi progetti e programmi in vari ambiti – ha affrontato, nel periodo che va da agosto 2023 ad agosto 2024, 1008 procedure di autorizzazione per nuovi impianti energetici in Sicilia.

Di queste, 871 con pareri conclusivi emessi nel 2024, per un totale di opere dal valore di oltre 72 miliardi di euro da investire in interventi relativi a diversi settori quali: infrastrutture, gestione dei rifiuti e settore energitco. Il tutto, come se non fossero sufficienti le precedenti opere che hanno coinvolto la Sicilia nel processo di “transizione energetica”, che nasconde sotto un rassicurante lenzuolo verde la realtà di programmatiche azioni di estrazione di risorse energetiche a discapito della salute dell’intera isola.

Il lavoro della CTS ha registrato una notevole crescita a partire dal 2023 anche grazie alle riforme attuate dalla presidenza recentemente insediatasi. Tra i vari impianti autorizzati, oltre a quelli realitivi al collegamento elettrico della Sicilia con la Tunisia e Malta, vi sono 62 impianti eolici e fotovoltaici, 108 impianti agrifotovoltaici e un impianto eolico off shore.

L’ennesima conferma di una classe politica che risulta efficiente e pronta a investire unicamente su progetti che consolidano il ruolo della Sicilia come hub energetico a totale disponibilità dello Stato italiano, trascurando le vere necessità del popolo siciliano.