Ieri pomeriggio centinaia di siciliani si sono riuniti a piazza Indipendenza, a Palermo, per un sit-in organizzato da “Basta Incendi – Assemblea Pubblica”.
«La Sicilia brucia, ma la risposta delle istituzioni è insufficiente. È tempo di alzare la voce e chiedere un’immediata azione per proteggere la nostra amata terra» – si legge nel comunicato di lancio.
Domani sera alle 19, ci sarà una nuova manifestazione a piazza Pretoria. Da lì, i cittadini si muoveranno con una fiaccolata fino a Palazzo Comitini.
La rabbia dei manifestanti
Tanta la rabbia in piazza, testimoniata da Rosanna, Clara, Rosalia, Lorenzo e altri cittadini che, vivendo nelle zone più colpite dagli incendi – come Monreale, San Martino delle Scale, Baida, Capogallo – hanno visto le fiamme raggiungere le proprie case, talvolta distruggendo tutto.
«Ho visto i sacrifici di una vita andare in fumo in una notte – spiega in assemblea Rosalia La Mantia, abitante di Baida -. Non ho più niente: ho perso la casa, i miei terreni, quattro animali. Sono rimasta sola ad affrontare le fiamme. Gli incendi sono dolosi, ma le istituzioni sono colpevoli, ci hanno abbandonato durante gli incendi e anche adesso. Io non posso rientrare a casa mia. Dobbiamo ricordarci che i politici li eleggiamo noi e se un cambiamento può arrivare deve partire dal basso, dal popolo».
«Abbiamo assistito in questi giorni a meravigliose manifestazioni di mutuo aiuto tra i cittadini – spiega Clara Pipitone, abitante di San Martino delle Scale – collette, raccolte di vestiti, e beni di prima necessità. Questo però non deve essere una sostituzione alle istituzioni, che hanno la responsabilità di aiutare la popolazione».
Basta con la cattiva gestione politica!
«Le istanze che vogliamo portare avanti con questa assemblea coinvolgono tre piani – afferma Riccardo Bellavista, portavoce del movimento -, quello assistenziale, sottolineando il ritardo negli interventi richiesti dagli abitanti raggiunti dalle fiamme, quello ambientale, perché sappiamo bene che la mano dei piromani è stata aiutata dalle condizioni climatiche estreme e quello politico, con particolare attenzione all’assenza di un piano antincendio, attuato solo a metà luglio, e la mancata applicazione delle leggi quadro. Lavorare sulla prevenzione significa impedire di abbandonare la nostra terra alle fiamme incontrollate».
L’assemblea è stata un’occasione di incontro tra cittadini, associazioni e realtà sociali e ambientaliste, per costruire una rete di difesa della città sia dagli incendi che dagli altri eventi drammatici, come le piogge estreme e le alluvioni in inverno.
«Le nostre case, i nostri boschi, la nostra biodiversità e il nostro patrimonio – si legge ancora nel comunicato – sono in pericolo a causa di incendi che potrebbero essere evitati con una gestione adeguata. La vita di alcuni/e, la salute di tutti e tutte è compromessa da questa emergenza. È inaccettabile che le politiche ambientali siano trascurate e che i fondi (mal gestiti) destinati alla prevenzione e al controllo degli incendi siano insufficienti. Uniamoci per chiedere un cambiamento! Dobbiamo esigere una maggiore attenzione da parte delle istituzioni, investimenti adeguati nella prevenzione, nell’assunzione e nella formazione del personale, nonché una stretta sorveglianza sulle attività illegali che alimentano gli incendi».
Il prossimo appuntamento è per domani sera, alle 19, con la fiaccolata da piazza Pretoria.
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